Etichette

giovedì 15 settembre 2011

Alessandra Celletti Intervista

Alessandra Celletti, pianista e compositrice italiana, grazie alla sua naturale
capacità di dare vita a trame sonore di notevole spessore espressivo, merita,
oggettivamente, di figurare tra le più esaltanti concretizzazioni di un
ipotetico concetto di arte contemporanea.
La magia dei suoni lascia trasparire il piacere della composizione, oltre che
quello della ricerca, caratteristica molto rara nella musica
tendenzialmente colta; il risultato finale è una perfetta e superba fusione e
coesistenza di classicità e modernità. La Celletti dona, con grazia intensamente
sorprendente, momenti romantico-decadenti dal fascino di affreschi letterari.
Note demiurgicamente concepite propongono riflessioni e suggestioni di natura
mittleuropea. Musica senza confini la sua, limpida, delicata ed onirica.
Attratti inesorabilmente da siffatta perfezione stilistica, abbiamo desiderato
porle alcune domande; di seguito il risultato della nostra conversazione.

 Se dovessi presentarti sinteticamente… parla  un po di te.
 Sono una persona complessa, come tutti gli esseri umani, ma mi      
 interessa la semplicità e la mia ricerca va in quella direzione,      
sia dal punto di vista umano che musicale. Ho un carattere allegro    
e la mattina non vedo l’ora di svegliarmi per cominciare a vivere       l
a mia giornata fatta di suoni e di colori. Ma a volte ho dovuto       
faticare per non soffocare questa natura giocosa. Sono sempre stata   
curiosa e sono attratta dalle cose nuove. Non mi piacciono i musei    
e al passato preferisco il futuro.


  Musicalmente cosa ti piace ascoltare; pensi che la tua opera tragga   
spunto da determinati movimenti espressivi 
Nell’ascoltare musica non faccio distinzione di generi. Mi piace la  
 musica antica e l’avanguardia, la musica da camera di Brahms e       
Ravel, il rock, il pop e ho un’amore per il punk… Penso che nel mio   
cuore musicale c’è un miscuglio molto divertente e originale.      
 Sicuramente sono stata influenzata dalla corrente minimalista, ma    
 l’autore che sento più vicino, quello che mi ha sempre tenuta  per   
 mano, è sicuramente Erik Satie.
 
Storicamente  viviamo tempi estremamente difficili; l’interesse,   
specialmente dei più giovani, verso i problemi reali del mondo,   
fame, povertà, squilibri sociali, guerre etc., è quasi assente;   
come se quello che accade non ci toccasse. Tu come vivi questa   
situazione che definirei di “egoismo generalizzato”; la tua musica  
 è influenzata da quello che ti circonda  o lasci prevalere il lato   
introspettivo e le suggestioni del tuo cuore.
Istintivamente direi che lascio prevalere il lato introspettivo…ma   
forse non è così. Quello che ci circonda non può lasciarci

indifferenti anche se a volte non ce ne accorgiamo. Penso che nella    
mia musica, e forse succede così in ogni creazione artistica, si     
mischia quello che sono con quello che succede fuori… E’ vero,
ci sono molti problemi nel mondo, e siamo bombardati da
messaggi che suggeriscono l’egoismo, ma a me risulta che
soprattutto i giovani     continuano ad avere un cuore “pulito” 

e generoso.
Sono in contatto     con molte persone che stanno combattendo 

in prima persona per un mondo più equilibrato e senza prevaricazioni. 
L’ultima iniziativa importante è quella promossa da Greg Lake, 
mitico cantante degli Emerson, Lake & Palmer, che sta facendo 
una personale battaglia per salvare gli animali che vivono alle Seichell, 
che sono lasciati morire di fame o addirittura torturati… 
Ci sono tante cose che non sappiamo… Ma ognuno di noi 
può fare molto e la consapevolezza è già un primo passo importante.
 

Cosa pensi di internet in relazione alla musica; aiuta la musica   
soltanto da un punto di vista promozionale?
 

 Per me Internet è la più grande invenzione del periodo moderno.   
Questa possibilità di comunicare è fantastica… Non è solo una   
questione promozionale, è proprio un fatto di scambio, di     

condivisione.
Nel mio caso personale ad esempio, grazie alla mia    

paginetta di myspace sono entrata in contatto con James Nice,
dell’ etichetta britannica LTM, che ha prodotto il mio ultimo CD, 
Way Out e con tantissimi musicisti con cui sto
collaborando, tra cui  il  mitico Joachim Roedelius, pioniere della musica
elettronica tedesca  una persona fantastica. E poi, a partire dalla musica,        

ho creato veri e propri rapporti di amicizia.

Nessun commento:

Posta un commento