Etichette

martedì 29 novembre 2011

Sara Lov/ I Already Love You


Abbiamo sempre pensato che Sara Lov, creatrice con Dustin O'Halloran dei Devics, fosse una delle autrici più affascinanti tra le tante che popolano il panorama musicale indipendente, e pensavamo bene.

I Already Love You, il suo nuovo album, pubblicato dalla Splinter/Irma, è una raccolta di sublimi e delicatissime manifestazioni artistiche.

In questa ammaliante opera la Lov rivisita in modo originalissimo diversi classic dei nostri tempi.

La freschezza e la bellezza del risultato finale sta non tanto nella scelta del prodotto che lo ha determinato, ossia i titoli delle varie tracks, ma bensì nelle capacità interpratative ed espressive della musicista nordamericana.

I Already Love You si evolve seguendo un contesto ispirativo delicato, evocativo e mai ripetitivo.
 
Atmosfere tipiche di giornate uggiose si manifestano in tutto il loro tono romantico e crepuscolare. Tinte pastello e colori comunque tenui animano un affresco musicale intensamente raffinato.

Le liriche parlano di amori, più o meno felici, di rapporti interpersonali e generazionali, insomma ciò che viviamo giornalmente.

Ogni momento del disco è meritevole di citazione; noi desideriamo soltanto soffermarci su Papa Was A Rodeo, brano dei Magnetic Fields, che dopo questa rivisitazione si collaca tra quelle cose che trascendono ogni razionale criterio di bellezza e Square Heart, dei Black Heart Procession, retta da pianoforte e violino.


Anche I Already Love You sarà  nella nostra Top Ten del 2011. 





Disponibile su annieroses  intervista ai Devics, effettuata in occasione della pubblicazione di Push the Heart.

lunedì 28 novembre 2011

The Catalogue: Midaircondo/ Shopping For Images - Interview




Midaircondo è un trio svedese formato da Lisa Nordstrom, Lisen Rylander e Malin Dahlstrom.

Shopping For Images, primo album pubblicato dalla Type Records, è stato preceduto ed abbondantemente influenzato dall'importante attività concertistica della band.

Le live performances delle Midaircondo sono caratterizzate da una spiccata visualità, che ha come sottofondo musica elettroacustica dove sax, flauto e voci incontrano spunti elettronici essenzialmente minimali; la consolidata esperienza live è  quindi divenuta la base  successivamente rirpoposta in  studio.

Shopping For Images è una raccolta di spunti compositivi che si evolvono in modo estremamente coerente.

La natura dell'opera prima delle artiste nordeuropee rende naturale la sua collocazione tra quelle produzioni poco comuni nell'ambito delle tendenze musicali di ricerca alternative contemporanee.

Di notevole interesse gli esperimenti vocali che ci permettono di godere di intuizioni mutevoli ed eteree.

Musica adatta ad un certo cabaret metropolitano, potremmo definirla.

Shopping For Images è un lavoro di estrema eleganza stilistica che dà nuova linfa alla scontata e poco dinamica corrente europea elettronica colta.

Pure il suo affascinante lato romantico contribuisce ad accrerscene i tanti meriti.

Midaircondo Interview

Incontro le tre compositrici svedesi in occasione dell'esibizione di Palermo e non ho perso  la chance di intervistarle. Lisa, Lisen e Malin si presentano puntuali all'appuntamento, per nulla euforizzate dall'improvviso successo. 

Da dove nasce il vostro nome

Abbiamo cercato di fare mente locale ed abbiamo pensato a tanti differenti nomi ed è nato, inaspettatamente Midaircondo...un luogo che volteggia nell'aria e che ci trasporta verso l'alto quando suoniamo lanostra musica, un luogo dove tutto è permesso e possibile; insomma un luogo chiuso ma senza pareti, nè muri.

Avete stilisticamente dei punti di riferimento.

Noi ascoltiamo e siamo influenzate da tanti tipi di musica. Sono importanti i suoni con cui quotidianamente veniamo a contatto e non ci piace indirizzare il nostro interesse su un gere indefinito. Desideriamo essere molto aperte ed avere una visione completa del mondo che ci circonda.
( della serie: nessuno stile di riferimento, siamo capiscuola- n.d.r.)

Siete impegnate in una intensa attività concertistica; che rapporto avete con i vostri fans.

Le nostre live performances sono basate sull'improvvisazione e non decidiamo a priori quello che suoneremo, lasciamo che sia il posto dove ci esibiamo ed il pubblico presente ad influenzare le nostre esibizioni. Ogni concerto è una nuova situazione ed è bello interagire con essa. Tutto accade in quel determinato momento e ci permette di esplorare e comprendere quello che produciamo di volta in volta; ed è il nostro pubblico a rendere tutto ciò possibile. Ci avvaliamo delle idee della nostra designer, Maria Nordstrom, che crea nonsolo gli effetti visivi ma anche gli abiti che indossiamo on stage.

Avete firmato per la Type Records; siete soddisfatte del lavoro fatto fino ad ora.

Si, siamo molto felici! Abbiamo avuto una straordinaria collaborazione con Andreas Tilliander, che ha curato il missaggio. Abbiamo registrato in due sessioni, Stoccolma e Goteborg. Alune delle tracks sono registrazioni di improvvisazioni, altre sketches di pezzi antecedenti alle registrazioni. Abbiamo girato anche un video di Serenade, diretto da Hanna Elin Ahman.

Midaircondo è recentemente diventato un duo, per l'abbandono di Malin Dahlstrom, ed ha pubblicato un altro pregevole disco, Curtain Call, per la Twin Seed Recordings.


mercoledì 23 novembre 2011

The Catalogue: Clap Your Hands Say Yeah





Mettete insieme i Talking Heads di David Byrne, Feelies ed i freschissimi Interpol e potrete avere un termine di paragone per definire la musica  di  Clap Your Hands Say Yeah,  band della East Coast statunitense che anima la scena indie-rock contemporanea.

Il gruppo è composto da Alec Ounsworth, Lee Sargent, Robbie Guertin, Tyler Sargent e Sean Greenhalgh.

Clap Your Hands Say Yeah è l'eccitante opera d'esordio del quintetto nordamericano.

L'album si avvia a superare le 40.000 vendute; tante se si considera che soltanto recentemente il disco è stato ristampato ed immerso sul mercato discografico dalla Wichita/V2. Precedentemente il CD, una autoproduzione estremamente  indipendente, poteva essere acquistato esclusivamente on-line attraverso il sito ufficiale dell'ensamble newyorkese.

Clap Your Hands Say Yeah è una raccolta di canzoni composte all'insegna di un rock genuino e senza fronzoli che si sposa con eccentriche melodie pop.

La sua essenzialità sonora è tipica delle nuove produzioni della scena musicale alternativa della Grande Mela.

Ogni nota emana una scintillante energia positiva in grado di suscitare momenti di notevole capacità evocativa.

E' come ritornare indietro nel tempo, vivendo nel presente. La semplicità che lo caratterizza rende il suo ascolto immediato ed accattivante.

La musica è tutta giocata su scarni ed ipnotici intuizioni geometriche che fanno da supporto alla energica e nevrotica voce di Alec Ounsworth.

Un disco incantevole e prezioso. Calorosamente consigliato.







 

martedì 22 novembre 2011

The Notwist/ "The Devil, You + Me"



I Notwist si formano nel 1989 a Weilheim, Monaco. All'inizio il loro sound, alimentato da una viscerale estetica sonora, è usualmente associato a certo Hardcore Metal.

Nel 2002 la band tedesca da vita a Neon Golden, uno stupendo album a tutt'oggi estremamente affascinante ed originale, che è stato anche il proprio maggiore successo commerciale e che ha ottenuto globalmente grandi successi di critica.

In Neon Golden è rintracciabile una chiara ispirazione sperimentale che si stempera in intuizioni pop molto efficaci; su tale ampia gamma di suoni si erge la romantica e malinconica voce di Markus Acher.

The Devil, "you + me", è stato composto quale soundtrack del film "Storm", di Hans-Christian Schmid; storia di una possibile testimone di crimini commessi durante la guerra bosniaca.

In esso emerge costantemente il passato dell'ensamble bavarese, ossia quella fusione di jazz, rock ed elettronica, ed il lato tendenzialmente più esplorativo, tipico delle ultime produzioni del trio. E' proprio l'incontro di tali estremi a rendere The Devil, "you + me" un disco dalle molteplici sfaccettature armoniche. 

L'album si manifesta efficacemente già dalla straordinaria apertura di "Lies Good", fino al fragile e sommerso lirismo di "Gone Gone Gone".

La musica percorre i sentieri di un equilibrato e pacato linguaggio espressivo; toni sobriamente scanditi, generati da delicati ritmi elettronici, danno vita ad atmosfere intimiste e soffici. 

I testi esplorano il disagio esistenziale dell'individuo contemporaneo che si traduce a volte in particolari stati d'animo fatti di tristezza, disperazione ed angoscia; presente anche la constatione ed il rifiuto dell'inevitabile e  monotono ciclo della vita e della morte. 

Markus Acher, Michael Acher e Mecki Messerschmid allietaranno con siffatta godibilissima produzione gli amanti della musica alternativa ed evoluta attuale, identificabile in gruppi come Radiohead, certi  recenti Wilco etc.


The Catalogue: pj Harvey/ White Chalk



Pj Harvey, pj sta per Polly Jane, è una tra le più geniali performer esongwriter dei nostri tempi.



White Chalk è una roccolta di tetro e sublime  silenzio, emozionalmente  commovente e malinconica.



Lavoro estremamente introspettivo, non è un album di facile ascolto, tutt'altro; non tanto per le songs, di fattodivine e misteriose, ma perchè ascoltandolo ci si sente inqualche modo invadenti, come se stessimo guardando furtivamente all'interno di un mondo privato ed interiore che non ci appartiene.



Ogni momento dell'opera emana una atmosfera pervasa da una forte sensazione di inquietante  disinteresse verso tutto ciò che appartiene all'ambito fisico.


La crepuscolare voce della compositrice inglese è accompagnata da soffici note generate da tocchi di strumenti acustici, piano, arpa, armonica etc. 



The Piano è un brano intensamente poetico che raggiuge momenti di struggente liricità e rara bellezza estetica...

 


"Hit her with a hammer/Teeth smashed in
Red tongue twitching Look inside her skeleton
My fingers sting Where I feel your fingers have been
/Ghostly fingers/ Moving my limbs
Oh God I miss you/Oh God I miss you
Oh God I miss you/Oh God I miss you 
Oh God I miss you
Daddy's in the corner/ Rattling his keys 
Mommy's in the doorway/Trying to leave
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening
Oh God I miss you/Oh God I miss you 
Oh God I miss you Oh God I miss you 
Oh God I miss you/Oh God I miss you"



Definitivamente White Chalk da vita ad un quadro musicale minimalista, che percorre i sentieri spirituali ed intimi della sua creatice.




lunedì 21 novembre 2011

The Catalogue: Porcupine Tree/ Deadwing



Dopo più di due anni d'attesa dall'ultimo disco, In Absentia, settembre 2002, Porcupine Tree tornano sulla scena  musicale proponendo un album di superba bellezza, Deadwing,  prodotto da Lava Records.

Gli amanti  del gruppo britannico noteranno alcuni  aspetti nuovi, probabilmente relazionati a  momenti musicalmente più duri, nello scorrere dei brani, anche se Steven Wilson e compagni continuano a trasmettere la più profonda essenza del loro stile.


 
Dopo l'intenso lirismo iniziale di Deadwing e Shallow, si passa all'atmosfera celestiale creata dal dolce Lazarus.
 

La seguente track, Halo, ritorna su linee espressive drastiche ed introduce la vertiginosa Arriving Somewhere But Not Here. Senza attimi di tregua viviamo la sensazione esplicita della appartenenza dei Porcupine Tree alla scena progressive  psichedelica attuale.
 
Le trame sperimentali originate dai Porcupine Tree sono alimentate da una dirompente freschezza creativa. Quasi a volere ribadire la loro immensa  genialità compositiva, Steven Wilson, Richard Barbieri, Colin Edwin e Gavin Harrison, arrivano i sette fantastici minuti di Mellotron Scratch.

La song successiva, Open Car, è una sorta di ponte da attraversare per giungere finalmente a Start of Something Beautiful, una composizione che tocca l'apice estremo  del sublime, dove l'ensamble esprime la propria poliedrica potenzialità immaginativa.

 

Assolutamente tale brano ci fa viaggiare in un meraviglioso universo sonoro che pochi artisti hanno saputo creare. E propriamente ispirati dall'antico e sempre vivo gigante pinkfloydiano chiudono Deadwing con Galss Shattering.







domenica 20 novembre 2011

The Catalogue: Cat Power/ The Greatest




The Greatest è il settimo album dell'affascinante Chan Marshall, in arte Cat Power.

Così come i lavori che lo precedono, eccezion fatta per Dear Sir e Myra Lee, è stato pubblicato dalla Matador, label nordamericana di punta del mercato indipende.

Poetessa, musicista e sognatrice Cat Power continua a proporre in modo eccentrico ed originale le sue intuizioni creative, tendenzialmente indirizzate verso un dark folk acustico ed essenziale, abili a proporre una ricca gamma di sollecitazioni che riescono ad ipnotizzare l'ascoltatore tramite melodie che trascendono l'aspetto fisico della realtà circostante.

Il tempo si ferma e magicamente si è trasportati in un mondo fatto di delicatezza, semplicità e rievocazioni.

Chan Marshall si forma artisticamente a New York City.

Le influenze della Grande Mela sono evidenti così come il predominante e continuo nomadismo che l'ha sempre accompagnata e che le ha dato la possibiltà di venire a contatto con molteplici figure della scena musicale alternativa contemporanea.

La musica della bella songwriter è caratterizzata da un intenso e fantasmagorico miscuglio di suoni e colori che sfociano in atmosfere dilatate e descrittive.

A ragione Cat Power è definita la chansonnier dell'indie rock newyorkese.

La sua voce, introspettiva e notturna, emana un calore particolarmente avvolgente.

Fulgide armonie sonore, animate da tocchi di piano, chitarre e percussioni, generano un contesto poetico e musicale emozionalmente intimista.

Notevolmente brillante la ricchezza di intrecci strumentali, strutturalmente concepiti in modo minimale, che percorrono i sentieri di continue esplorazioni espressive.

Chi ama Tom Waits troverà in Chan Marshall una musa ispiratrice in linea con i nostri tempi.

Definitivamente un disco pacato e riflessivo che aiuta a meditare.

Metropolitano e romantico.

Discografia consigliata

Moon Pix
You Are Free 
The Greatest
Jukebox
Dark End Of The Street  



sabato 19 novembre 2011

The Cure "Reflections Tour" Live @ London - Royal Albert Hall, 15/11/2011



Live Reports by Vik Korova 


Correva l'anno 1981, plumbea epoca londinese che consacrò i Cure come gli oscuri narratori di un immaginario trascendentale.

Oggi, nel 2011, a trent'anni di distanza, Smith & Co, tornano di gran carriera nella stessa Londra che li svezzò e diede loro voce riportando in auge un tempo lontano.

La magnifica Royal Albert Hall diviene, in breve, teatro di un presente che prende il nome di "Faith, quell'era di mezzo il cui passato fu rappresentato da "Three Imaginary Boys" e "Seventeen Seconds" ed il cui futuro si sarebbe concretizzato nel celebre "Pornography". Con una formazione dinamica e del tutto rinnovata, la band apre le danze di questa terza data del "Reflections Tour" con un lucido power trio, spiazzante e corroborante- Smith, Gallup, Cooper-, rimettendo in scena il primo album della loro carriera, datato 1978, "Three Imaginary Boys".

L'adolescenzialità dei brani viene abilmente mitigata dall'esperienza dei tre che spiccano particolarmente in "Another Day", "Subway Song" e "Fire in Cairo". La proverbiale apparizione sul palco di Roger O'Donnell, storico tastierista del gruppo licenziato nel 2005, segna il passaggio all'epoca successiva, quella di "Seventeen Seconds". Le flebili tastiere addolciscono il mesmerico nichilismo del set, che trova certamente il massimo splendore in "A Forest" e nella bistrattata "Seventeen Seconds", brano suonato solo ed esclusivamente durante il tour dell'80 e mai più riproposto.

Con il sopraggiungere di Laurence "Lol" Tolhurts, uno dei padri fondatore dell'originario trio immaginario, la band è finalmente al completo e si mostra in tutto il suo splendore proponendo il tanto atteso "Faith".
La perfetta atmosfera e l'impeccabile immedesimazione dei musicisti veicola l'imponenza di brani come "The Funeral Party" e "The Drowning Man" che rappresentano il culmine artistico della serata, riverberando su di una platea pervasa da un rigoroso silenzio estatico. Finiti i tre blocchi principali, il quintetto, capeggiato da un Robert Smith particolarmente logorroico, si precipiterà alla riscoperta di vecchie perle dimenticate, "Charlotte Sometimes",  finalmente ridegnata delle proprie tastiere, e "Another Journey By Train" su tutte, per finire con brani più luminosi e goliardici come "The Walk" e "The Lovecats".

Concedendosi al pubblico con un immenso set di ben 45 brani, per un runtime totale abbondantemente oltre le tre ore, l'irripetibile spettacolo appare immediatamente di spessore e qualità decisamente superiori alla quasi totalità delle ultime apparizioni della band dal 2000 ad oggi. Coadiuvato da un'acustica eccezionale, cosa rara nei concerti dei Cure, si proietta direttamente alla vetta della loro carriera concertistica, spodestando gli storici episodi di Roma 2002 e Taormina 2005.

Ecco la scaletta:

- Three Imaginary Boys set:
  10:15 Saturday Night, Accuracy, Grinding Halt, Another Day, Object, Subway
  Song, Foxy Lady, Meathook, So What, Fire In Cairo, It's not You,
  Three Imaginary Boys, The Weedy Burton
- Seventeen Seconds set:
  A Reflection, Play for Today, Secrets, In Your House, Three, The Final Sound,
  A Forest, M, At Night, Seventeen Seconds.
- Faith set:
  The Holy Hour, Primary, Other Voices, All Cats are Grey, The Funeral Party,
  Doubt, The Drowning Man, Faith.

- Encore 1:
  World War, I'm Cold, Plastic Passion, Boys Don't Cry, Killing an Arab,
  Jumping Someone Else's Train, Another Journey by Train.
- Encore 2:
  Descent, Splintered in her Head, Charlotte Sometimes, The Hanging Garden.
- Encore 3:
  Let's Go to Bed, The Walk, The Lovecats.

mercoledì 16 novembre 2011

Belle & Sebastian- Like Dylan in the Movie



Lisa's kissing men like a long walk home
When the music stops
Take a tip from me, don't go through the park
When you're on your own, it's a long walk home

If they follow you

Don't look back
Like Dylan in the movies
On your own
If they follow you
It's not your money that they're after, boy, it's you

Pure easy listening, settle down
On the pillow soft when they've all gone home
You can concentrate on the ones you love
You can concentrate, hey, now they've gone

But if they follow you

Don't look back
Like Dylan in the movies
On your own
If they follow you
It's not your money that they're after, boy, it's you

Yeah, you're worth the trouble and you're worth the pain

And you're worth the worry, I would do the same
If we all went back to another time
I will love you over
I will love you over
I will love you

If they follow you

Don't look back
Like Dylan in the movies
On your own
If they follow you
Tenderly you turn the light out in your room 





 http://www.youtube.com/watch?v=o4XOlPvxrVs

martedì 15 novembre 2011

The Flaming Lips/ Fight Test



I thought I was smart/ I thought I was right
I thought it better not to fight/ I thought there was a
Virtue in always being cool/ so when it came time to
Fight I thought I'll just step aside and that the time would
Prove you wrong and that you would be the fool

 

I don't know where the sun beams end and the star
Lights begins it's all a mystery

 

Oh to fight is to defend if it's not
Now than tell me when would be the time that you would stand up
And be a man/ for to lose I could accept but to surrender
I just wept and regretted this moment/ oh that I 
I Was the fool

 

I don't know where the sun beams end and the star
Lights begins it's all a mystery
And I don't know how a man decides what right for his
Own life/ it's all a mystery

 

Cause I'm a man not a boy and there are things
You can't avoid you have to face them when you're not prepared
To face them
If I could I would but you're with him now it'd do no good
I should have fought him but instead I let him/
I let Him take you 



I don't know where the sun beams end and the star
Lights begins it's all a mystery
And I don't know how a man decides what right for his
Own life/  it's all a mystery









 

  

domenica 13 novembre 2011

The La's/ There She Goes



There she goes
There she goes again
Racing thru' my brain
 

And I just can't contain
This feelin' that remains


There she blows
There she blows again
 

Pulsing thru' my vein
And I just can't contain
This feelin' that remains 








There she goes, there she goes again
She calls my name, pulls my train
 

No-one else could heal my pain
And I just can't contain
This feelin' that remains
 

There she goes
There she goes again
Chasing down my lane


 And I just can't contain
This feelin' that remains




                                                   River Phoenix
 

http://www.youtube.com/watch?v=Df0Ws1MVfuI

venerdì 11 novembre 2011

Cabaret Voltaire/ Johnny Yesno- Redux



La nuova edizione “redux” di Johnny YesNo contiene: il film originale uscito nel 1982, una nuova versione del film girata da Peter Care in tempi recenti a Los Angeles con un nuovo cast, più di 140 minuti di materiale bonus su 2 CD con nuove tracce registrate appositamente dai Cabaret Voltaire per la nuova edizione, dei remixes di Richard H. Kirk oltre a nuove note di copertina redatte da Ken Hollings. 

Diretto 30 anni fa dal regista Peter Care, con un cast di attori sconosciuti, il film fu pubblicato dall' etichetta Double Vision di proprietà dei Cabaret Voltaire e divenne in breve tempo un cult movie nel circuito del cinema indipendente.
 

Buona parte della fama la ottenne grazie alla musica allucinante della colonna sonora scritta appositamente dai Cabaret Voltaire oltre che dalla trama del film,  una storia di vita urbana ambientata nella città di Manchester, un intenso incubo metropolitano a base di droga, allucinazioni e sesso.



 

lunedì 7 novembre 2011

All Time Top 100 Albums



Anna Domino/ East and West
Anthony and the Johnson/ Anthony and the Johnson
Ariel Pink's Haunted Graffiti/ Before Today
Bauhaus/ In The Flat Field
Bel Canto/ Birds Of Passage

 



Belle & Sebastian / If You're  Feeling Sinister
Ben Watt/ North Marine Drive
Benjamin Lew-Steven Brown/ Douzieme Journee: Le Verbe, La Parure, L'Amour

 


Bill Evans/ Live at Village Vanguard
Black Heart Procession/    2
Blonde Redhead/    23   

Bob Dylan/ Higway 61 Revisited     
Breathless/ Chasing Promises   
Brian Eno-David Byrne/ My Life in a Bush of Ghosts   
Cabaret Voltaire/ Johnny Yesno
  

Cat Power/ You Are Free
Cinematic Orchestra/ Ma Fleur
Clan Of Ximox/  Medusa
Clash/ London Calling
Cocteau Twins/ Garlands
Cure/ Faith
David Bowie/ Low
David Sylvian/ Secrets Of Beehive
David Sylvian/ Everything and Nothing
Dead Can Dance/    Dead Can Dance

  
Devics/ The Stars at S.Andrea
Dexter Gordon/ Our Man in Paris

Dream Syndicate/ The Days Of Wine and Roses
Dif Juz/ Extractions
Durutti Column/    LC
Feelies/ Crazy Rhythms
Felt/ Crumbling the Antiseptic Beauty
Flaming Lips/ Yoshimi Battles the Pink Robots
Frank Zappa/ Hot Rats
Genesis/ The Lamb Lies Down on Brodway  
Gentle Giant/ Three Friends
Gong/ You
Good Speed You Black Emperor/ Lift Your Skinny Likes Antennas to Heaven
Hammock/ Chasing After Shadow…Living with the Ghosts   

John Coltrane/ Ballads   

Joy Division/ Closer
King Crimson/ Red  
Lisa Germano/ Geek the Girl  
Lou Reed/ Berlin   
Lounge Lizards/ Lounge Lizards   
Marquis De Sade/ Rue De Siam     
Mogwai/ Hardcore Will Never Die, But You Will  
Michael Nyman/ The Draughstman's Contract   
Miles Davis/ Milestones   
Minimal Compact/ One by One

 


Mojave 3/ Excuses for Travellers
Morphine/ Like Swimming
Morrissey/ Bona Drag
My Morning Jacket/ Circuital
Names/ Swimming  
National/ High Violet
Neil Young/ Zuma
New Order/ Movement
Nirvana/ Unplugged in New York   

Notwist/ Neon Golden   
P.J. Harvey/ White Chalks

 


Penguin Cafe Orchestra/ Music from the Penguin Cafe
Peter Murphy/ Love Hysteria
Philip Glass/ Koyaanisqatsi
Pink Floyd/ Ummagamma  
Polyrock/ Changing Hearts
Porcupine Tree/ The Sky Moves Sideways  
Psychedelic Furs/ Forever Now   

Radiohead/ Amnesia   
Radiohead/ Kid A

 


Rip Rig & Panic/ God
Ride/ Carnival Of Light
Robert Wyatt/ Rock Bottom
Sigur Ros/ ()
Smiths/ The Queen Is Dead
Soft Boys/ Underwater Moonlight
Soft Machine/ Third
Soft Verdict/ Vergessen
Sonic Youth/ Daydream Nation
Sound/ Thunder Up
Stone Roses/ Stone Roses
Sufjan Stevens/    Illinois
Stan Getz-Joao Gilberto-Astrud Gilberto/ Getz-Gilberto   

Steven Brown/ Zoo Story

 

Talking Heads/ Remain in Light
Television/ Marquee Moon
This Mortal Coil/ It'll End in Tears               

Tom Waits/ Rain Dogs
Tortoise/ Millions Now Living Will Never Die
Tuxedomoon/ Half Mute
Tuxedomoon/ Ship of Fools
Twin Shadow/ Forget
Velvet Underground/ Velvet Underground & Nico                           

Virginia Astley/ From Garden Where We Feel Secure
Wall Of Voodoo/    Dark Continent                   

Wayne Shorter/ Adam's Apple   
Wim Mertens/ After Virtue   
Wire/ 154   

X/ Los Angeles
XTC/ English Settlement    
                

My Morning Jacket / "Holdin' On To Black Metal"



It's a darkness you can't deny
But it don't belong in a grown up mind
Suppose you'll find this place in a youngster's eyes
Coming into life you needn't cry
But as a boy you gotta let it go
Or
You'll find out something is good
Oh black metal you're so misunderstood

Holdin' on to black metal
(Black metal)
Holdin' on to black metal
(Black metal)
Black metal you've been holding on too long

Oh black metal, so misunderstood
Don't turn yourself into Lucifer's fool
Black metal feeds those young, enough is enough
Wants refills out of Lucifer's cup
Black metal lead to and your teenage pop
Look at you starchild you're all grown up

Still holdin' on to black metal
(Black metal)
Still holdin' on to black metal
(Black metal)
Black metal you've been holding on too long

Catch your waves on Lucifer's beach
Taking shade and underneath Lucifer's trees
Getting sustenance from Lucifer's peach
Oh black metal it's a fact in all your speech

Holdin' on to black metal
(Black metal)
Holdin' on to black metal
(Black metal)
Black metal you've been holding on too long

(Black metal)
(Black metal)
Oh bring them to me
(Black metal)
Oh making me think
(Black metal)
Oh one, two, three
Let's rock!

My Morning Jacket/ Circuital



Beh che dire, l'impatto con il nuovo disco dei My Morning Jacket è folgorante. Holding On The Black Metal è una delle songs più belle degli ultimi decenni. Assolutamente non siamo d'accordo con chi sostiene che la band americana dia il meglio di se esclusivamente nelle live performances, realmente eroiche ed esaltanti.

Circuital supporta il nostro dissenso; esso è un album di intensità sonora non comune.

My Morning Jacket rappresentano artisticamente stati d'animo, senzazioni e modi di essere estremamente attuali.

Circuital è un'opera di puro rock alternativo, che esalta musicalmente l'intenso lirismo della voce di Jim James, carismatico ed indiscusso frontman del gruppo di Louisville, Kentucky.



 

Di fatto Circuital, pubblicato dallo Ato, segna un parziale ritorno alle origini folk e psichedeliche della band; il tutto si traduce in magiche armonie che esprimono al meglio l'originalità  creativa dell'ensamble nordamericano.

Il godibilissimo lato romantico contribuisce ad accrescere i meriti del sesto lavoro dei My Morning Jacket.

Stilisticamente  sono artefici di una sorta di sperimentazione stravagante; non sono un semplice gruppo rock; essi appartengono a quei fatti che trascendono ogni razionale classificazione.

"Mi hanno detto di non fumare la droga, ma io non ho voluto ascoltare / Non ho mai pensato  di rimanere intrappolato e finire in prigione", canta in modo naturalmente drammatico James in "Outta My System".

Ogni momento di Circuital scaturisce da una notevole vitalità e da una energia irresistibilmente inconsueta.

Con Twin Shadow tra le più eccitanti ed attraenti bands americane di questi anni.

Circuital, anche non raggiungendo le vette dei live show dei My Morning Jacket, è un passo estremamente importante e solido per una band che non hai smesso di evolversi. 

Certamente nella nostra Top Ten del 2011.




venerdì 4 novembre 2011

Ten Songs To...



Anna Domino/ Caught
Anna Domino/ Lake
Great Lake Swimmers/ Palmistry
Joy Division/ Decades






Mojave 3/ Bringin' Me Home
P.J. Harvey/ The Piano






Phoenix/ Lisztomania








Porcupine Tree/ Trains
Sigur Ros/ Untitled #8"- a.k.a. "Popplagið"
Steven Brown- Nikolas Klau/ The Cage- Live Performance Messina, Teatro S. Luigi, 1987





martedì 1 novembre 2011

Playlist Tendenziale Novembre


Ariel Pink's Haunted Graffiti/ Before Today
Cat Power/ Dark End Of The Street


Mogway/ Hardcore Will Never Die, But You Will
P.J.Harvey/ White Chalk

Sparklehorse/ It's A Wonderful Life
Steve Wynn/ Here Come The Miracle
Sufjan Stevens/ All Delight People Ep

This Mortal Coil/ It'll End In Tears



Twin Shadow/ Forget
Wire/ Red Barked Tree