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martedì 22 novembre 2011

The Catalogue: pj Harvey/ White Chalk



Pj Harvey, pj sta per Polly Jane, è una tra le più geniali performer esongwriter dei nostri tempi.



White Chalk è una roccolta di tetro e sublime  silenzio, emozionalmente  commovente e malinconica.



Lavoro estremamente introspettivo, non è un album di facile ascolto, tutt'altro; non tanto per le songs, di fattodivine e misteriose, ma perchè ascoltandolo ci si sente inqualche modo invadenti, come se stessimo guardando furtivamente all'interno di un mondo privato ed interiore che non ci appartiene.



Ogni momento dell'opera emana una atmosfera pervasa da una forte sensazione di inquietante  disinteresse verso tutto ciò che appartiene all'ambito fisico.


La crepuscolare voce della compositrice inglese è accompagnata da soffici note generate da tocchi di strumenti acustici, piano, arpa, armonica etc. 



The Piano è un brano intensamente poetico che raggiuge momenti di struggente liricità e rara bellezza estetica...

 


"Hit her with a hammer/Teeth smashed in
Red tongue twitching Look inside her skeleton
My fingers sting Where I feel your fingers have been
/Ghostly fingers/ Moving my limbs
Oh God I miss you/Oh God I miss you
Oh God I miss you/Oh God I miss you 
Oh God I miss you
Daddy's in the corner/ Rattling his keys 
Mommy's in the doorway/Trying to leave
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening 
Nobody's listening Nobody's listening
Oh God I miss you/Oh God I miss you 
Oh God I miss you Oh God I miss you 
Oh God I miss you/Oh God I miss you"



Definitivamente White Chalk da vita ad un quadro musicale minimalista, che percorre i sentieri spirituali ed intimi della sua creatice.




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