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lunedì 24 ottobre 2011

The Catalogue: Television/ Marquee Moon



All' inizio degli anni  settanta  New York City  è il luogo dove i fermenti intellettuali più evoluti si incontrano e si manifestano in modo più nitido. L’insegnamento dei Velvet Underground è fondamentale per comprendere , musicalmente,  l’evoluzione che, dal punk, si tradurrà nella maturazione stilistica della new wave.  Television, "punk nel punk", sono  tra gli iniziatori di tale movimento.

Essi sono i cantori del disagio moderno e della emarginazione urbana. Sono i figli naturali dei Velvet Underground, ma rendono attuale l’isegnamento di questi attraverso una originale e personalissima visione della composizione. Lineari architetture sonore, quasi liquide nella loro fattura, mai sperimentate prima in forma così geometricamente limpida, trovano attuazione attraverso le loro intuizioni stilistiche.

Danno alla luce due opere di immenso spessore poetico, che raggiungono l’apice della bellezza. Il loro innato e spiccato gusto per la perfezione strutturale compositiva è assolutamente percepibile, prima in Marquee Moon e poi in Adventure.

Due lavori complementari, che alimentano vicendevolmente la propia ragione di essere. Ambigui poeti decadenti, filosofi suburbani, hanno tradotto in musica gli aspetti emozionali del Punk, non sposandone, però, i  tanti eccessi esteriori, distaccandosi quasi da un aspetto fisico troppo forte per la loro istintiva essenza artistica, caratterizzata da atmosfere  delicate alimentate da un senso di attesa 
che scaturisce nella  perfezione estetica.

Il quartetto è formato da Tom Verlaine, leader indiscusso ed amante della poesia francese dell’ottocento, Richard Lloyd, Fred Smith e Billy Ficca; determinanti le frequentazioni dei  quattro con Brian Eno.

 

I Television rappresentano il lato spiccatamente intellettuale delle correnti musicali newyorkesi di quel tempo; lo fanno senza compromessi, esprimono una visione realistica e poetica, fantasticando ed accentuando le forme e la realtà.


Nel 1977 la band da vita a Marquee Moon, patrimonio artistico dell’umanità. Si tratta di un disco dalla bellezza così intensa da lasciare senza fiato. Marquee Moon è un'opera squisitamente simbolica, perfetta sotto ogni punto di vista. Tom Verlaine e compagni riescono a tradurre con razionalità ed in modo disilluso, le attese di un’ epoca, di una generazione. Ciò che dai sogni non si è tramutato in realtà.

I Television non propongono soluzioni, no, essi illustrano poeticamente soltanto i mali che affliggono i nostri tempi.   L’accettazione di ciò che è.

Fraseggi di chitarra dai ritmi essenziali si evolvono in un susseguirsi di visioni piramidali maestosamente  cesellate in spazi illimitati. La musica è ipnotica, isterica ma anche ammaliante. Marquee Moon è il disco con il quale molti sogni sono cominciati, è il manifesto di un modo di essere;
è l’icona espressiva legittima degli anni settanta.  

Adventure, secondo album dei quattro, vede la luce forse non nel momento desiderato dagli autori; ossia, sono tante e troppo forti le pressioni della casa discografica affinchè il disco venga pubblicato che le aspettative commerciali finali non sono quelle sperate dalla Elektra, una divione della WEA.
 
Ma il tempo rende onore e la rivalutazione di Adventure, se mai si possa parlare di sottovalutazione,è la più efficace delle gratificazioni; il lavoro è anch'esso una pietra miliare della storia della musica. Maturo, elegante, geniale. Ma è anche la fine dei Television.

Troppo forte ed intensa l'esperienza vissuta dal fragile Tom Verlaine. La sua delicatezza emotiva non sopporta il surrogato della notorietà. The Case is Closed...come loro stesssi cantano. Tutto ciò che viene dopo, sotto forma di progetti solisti, ancorchè pregevole, non regge il confronto con quanto detto dalla band newyorkese nel suo insieme.


Le opere soliste di Verlaine sono un collage di momenti più o meno meritevoli, che riescono, comunque,  solo a tratti, a dare vita a  qualcosa di indimenticabile.  

 

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