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lunedì 17 ottobre 2011

Tuxedomoon Never Ending Story


Formatasi nel 1977 in S. Francisco, Tuxedomoon è stata la band, con i Residents, ad aver dato inizio alla scena new wave californiana.
 
Con gli anni sono stati più di dodici i membri che hanno contribuito a realizzare i progetti artistici dell'ensamble.
  
Le liriche evidenziano l'interesse per i dilemmi socio-politico-comunicativi che tanto affliggono l'individuo moderno; la loro è musica che trae spunto dalla cupa e vuota modernità metropolitana;  "La scena è sempre la stessa", cantano in Holy Wars.
 
Steven Brown, Peter Principle, Blaine L. Reininger, Luc Van Lieshout, Bruce Geduldig ed il geniale Winston Tong, hanno dato vita ad una esperienza poliedrica ed imprevedibile, che sfocia nel teatro, nella danza e nell'arte astratta, nella pittura etc.
  
L'architettura sonora che caratterizza le varie intuizioni compositive è estremamente complessa; in essa vi si trovano i ritmi scarni del minimalismo, i riferimenti, più o meno espliciti, alla musica classica ed al jazz, l'assoluto interesse per l'avanguardia e quello per il pop colto,l'equilibrio armonico e le dissonanze strumentali.

 



La trasposizione di mai abbandonate velleità teatrali- Divine-è un elemento caratterizzante di proprie idee espressive.
 
Determinante, specialmente ai fini dell’aspetto scenico, è il gusto per il dramma ed il funereo- The Ghost Sonata-.
  
Tutto ciò rende il suono del "complesso" una miniera pressochè inesauribile di suggestioni e di spunti geniali, atti a stimolare cuore e corpo. 

Le recenti pubblicazioni, "Bardo Hotel Soudtrack", 77o7- box commemorativo per i trenta anni di attività- confermano assolutamente come i Tuxedomoon siano, oggi più che mai, una delle punte di diamante dell'arte contemporanea, e che il loro discorso oltrepassa i limiti ristretti delle categorie per involarsi, libero, in un sogno policromo in cui ogni luogo definito ed identificabile non è altro che la sfaccettatura di una realtà fuori dal tempo e dallo spazio; la loro è la musica del mondo reale e fantastico allo stesso tempo.

 

 

Sottili e scarni disegni geometrici confluiscono in un fantasmagorico collage emozionale impressionista.
 
Ogni show è un affresco di suoni, immagini ed azioni trasposte con tenui e minuziose rifiniture; essenze di armonie semplici e minimali, tramutate in indimenticabili performances multimediali molto sofisticate, che permettono di assimilare ed interiorizzare varie forme di arte.
  
L'indipendenza dalle majors, ha dato ai Tuxedomoon la possibilità di manifestare il loro immenso talento.
  
Questa particolarità ha reso il loro stile non catalogabile nell'uniformità del music business.
 
 
Definitivamente musica, la loro, che abbatte ogni criterio fisico-temporale e che vivrà fino alla fine del mondo.

 


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